Cosa significa per te sacrificio?
In realtà questa parola può avere, tra i suoi significati, uno molto prezioso che non corrisponde a quello a cui la maggior parte delle persone è abituata a pensare.
Sono infatti andata a leggermi la definizione di "sacrificio" sul dizionario Treccani. Quella che riguarda l'uso comune, in senso figurato, che usiamo tutti i giorni e a cui siamo abituati a pensare è la seguente:
"Grave privazione o rinuncia, volontaria o imposta, a beni e necessità elementari, materiali o morali".
Le altre definizioni riguardano invece il significato sacro o religioso, e si parla di:
- "atteggiamento di sottomissione al sacro e il desiderio di stabilire un rapporto con esso",
- "qualsiasi offerta, reale o simbolica, materiale o spirituale, fatta a Dio o alla divinità".
Come puoi vedere, il senso che diamo quotidianamente alla parola "sacrificio" è molto più angosciante di ciò che è il suo significato originario.
Anche in uno dei significati sopra si parla di rapporto con il sacro, offerta volontaria, desiderio di stabilire un contatto con il divino, abitualmente siamo invece portati a pensare al sacrificio come una cosa "grave", estremamente negativa.
Questo forse è dovuto ad altre questioni culturali che associano il rapporto col divino col senso di colpa, di sottomissione eccetera (non mi addentrerò ora, perché poi la sociologia e l'antropologia mi appassionano e mi portano fuori tema).
Ma ci stiamo perdendo la preziosità che è all'origine stessa della parola...
Etimologicamente viene dal latino "Sacer+Facere", rendere sacro!
Altro che passivo, sottomesso, peso e grave!
Pensa quanto è sacro per te ciò a cui tieni, la salute, la felicità di chi ami. Quanta gioia c'è in ciò che per TE è sacro, in quanto indissolubile dall'amore! Il sacro è la porta all'esperienza diretta del divino, a prescindere dal credo (sarà tema di un altro articolo, promesso).
Allora mi sono chiesta: perché non cercare di restituire la "sacralità" e il potere di rendere sacro ai nostri piccoli gesti quotidiani e allo stesso tempo recuperare il nostro potere sulla parola "sacrificio"?
Ogni azione compiuta con amore e consapevolezza può essere un sacrificio (nel senso etimologico del termine).
Questo però non significa necessariamente rinunciare o privarsi di qualcosa, ma rendere sacro quell'istante, quell'azione, quel gesto, dandogli un significato più profondo e riempiendolo di amore.
E anche quando ti privi di qualcosa per amore... è mai pesante come la parola "sacrificio" di uso comune direbbe?
Dal sacrificio tragico al sacrificio gioioso
Ogni azione che compiamo, se spinta dall'amore e dal desiderio di fare del bene, con cuore leggero e con la consapevolezza di quanto quel gesto possa essere importante, è un'opportunità per vivere e diffondere gioia e felicità.
Rendere-sacro significa, in fondo, riempire profondamente di senso un istante, una situazione, una relazione.
Iniziamo a riflettere sulle nostre azioni quotidiane. Osserviamoci mentre le compiamo e cerchiamo dove si nasconde la loro sacralità o dove possiamo mettercela consapevolmente. A volte è molto difficile trovarla, lo ammetto, ma se presterai un po' di attenzione durante la giornata di oggi ti accorgerai che invece i piccoli sacrifici (gesti che fanno-sacro) possono essere molto più frequenti di quanto immagini.
Non ci vuole un'azione rivoluzionaria. Non serve ribaltare il mondo.
Anche solo regalare un sorriso può essere un sacrificio gioioso.
Guardati intorno e divertiti a fare la caccia al tesoro delle occasioni di sacrificio.
Un esempio qualunque? Ok.
Passeggi per strada e vedi un automobilista che fa fatica a parcheggiare. Puoi sacrificarti, facendogli qualche cenno per aiutarlo e vedere in lui l'umanità che condividiamo? Avanti, avanti, stop, ora gira... fatto.
Quanto ti è costato questo sacrificio?
Probabilmente molto poco. E quanto ci hai guadagnato? Secondo me, tanto! E forse hai dato un bel sollievo a una persona che era nel pallone.
Oppure altro esempio: hai mai provato a lavare i piatti soffermandoti sulla sacralità della cosa?
Quando lavi i piatti puoi entrare in contatto con tutto ciò che questo significa: le decine di persone che hanno contribuito a portare a tavola il cibo - dal produttore al cuoco - la condivisione del pasto, la sua conclusione, la purificazione tramite l'acqua e la cura che ci stai mettendo, e così via.
Ma c'è un altro aspetto importante, e senza di questo tutto ciò che ho detto finora non avrebbe senso:
La gioia del sacrificio emerge solo quando ci doniamo al momento, alla situazione, alla relazione, senza aspettarci nulla in cambio.
L'atto del dare come una luminosa esperienza di gioia
Insomma, alla fine torniamo sempre allo stesso concetto che cambia totalmente la qualità della vita: l'Autenticità.
Parlo spesso di autenticità, se mi segui da un po' lo sai bene, perché è la chiave per essere felici e realizzati in ogni area della nostra vita, qualsiasi significato tu possa dare alla parola Felicità e Realizzazione.
(Anche perché quando non sei autentico è perché ti tieni in qualche trappola)
Non mi riferisco solo al successo professionale, o a diventare famosi, o ad avere un sacco di soldi... ma anche a realizzarci come persone, sentirci felici in tutto ciò che per noi è importante. Anche se a volte per qualcuno questo può voler dire diventare famosi e avere un sacco di soldi (non ci sarebbe niente di male).
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