Come tutte le storie zen, anche questa lascia un po' quel senso iniziale di "ma cosa è successo?", però prenditi il tempo di assorbire il suo significato profondo.
Se sei un coach, un terapeuta, un operatore olistico, molto probabilmente hai avuto clienti o pazienti che si comportano proprio come questo viaggiatore.
Queste persone si identificano talmente tanto nella figura del cercatore che poi hanno paura di trovare veramente ciò che stanno cercando. Ed ecco perché le persone a volte fanno i turisti olistici.
Il che significa che quando diventano tuoi clienti/pazienti sono quelli che spariscono proprio mentre ce la stavano facendo, o quelli che partono entusiasti e poi appena arriva il cambiamento si creano qualche nuova difficoltà che gli impedisca di realizzare ci che vogliono, o semplicemente che non si presentano ad una sessione decisiva con una scusa assurda (che io inserisco nella categoria "scusa non posso, mi scade lo yogurt").
Ti è mai capitato di conoscere gente che si comporta in questo modo?
E da Professionista del Cambiamento, come hai affrontato la situazione?
Se per te aiutare le persone è davvero una Missione, forse hai incontrato delle difficoltà. Magari ti sei sentito anche inadeguato, non hai saputo come comportarti.
Se hai dei clienti turisti olistici, il giusto approccio è quello di aiutarli ad affrontare la propria trasformazione in un modo in cui la loro mente non crede di dover perdere la propria identità nel raggiungere ciò che cerca.
Un metodo che permette di sperimentare una nuova identità potenziante, da "trovatore" senza dover lasciare quella che ha attualmente, da "cercatore".
Io stessa in passato mi sono sentita in difficoltà davanti ai clienti eterni cercatori, ma poi ho capito che attraverso un metodo "inusuale", incentrato sulla gioia e sul gioco, era possibile aiutarli davvero.
All'inizio ho fatto degli esperimenti, ma non è stato subito facile capire come aiutare le persone a fare questo passaggio. Avevo capito che quella era la strada giusta, ma ancora avevo bisogno di capire bene come tradurre in pratica questo processo, in un modo che fosse
personalizzato sulla specifica
Modalità di Manifestazione del cliente.
Alla fine, vedendo gli ottimi risultati che potevo raggiungere, ho creato un vero e proprio sistema che con queste persone funzionava veramente, rispettandone l'unicità.
Raccogliendo tutte le tecniche che mi avevano permesso di avere successo e scartando tutte quelle che invece sembrava non fossero adatte, ho creato così il Gioco Evolutivo Playsperity®!
Esatto, un gioco! E ora, grazie a questo strumento, il cambio di identità di queste persone avviene in modo graduale e non passa attraverso una sofferenza.
Anzi!
Passa attraverso la GIOIA.
Loro si divertono tantissimo (e anche io in realtà!), e la loro trasformazione è molto più semplice perché non incontra più tutti quegli ostacoli che prima la bloccava.
Anche tu vorresti sperimentare un metodo come questo su te stesso e i tuoi clienti?
Hai due scelte:
1. Passi qualche anno ad elaborare, sperimentare ed affinare la tua strategia giocosa e gioiosa,
2. Oppure impari a usare il Playsperity®!
Negli ultimi anni mi sono impegnata ad affinare il Playsperity® per far sì che potesse essere usato da tutti i Professionisti del Cambiamento inserendovi le proprie tecniche, senza dover per forza seguire il mio modo di lavorare.
Con il Playsperity® puoi infatti continuare a fare esattamente ciò che fai, ma semplicemente presentandolo in modo diverso, in modo piacevole e (apparentemente) facile, attraverso un canale diverso, che è quello del gioco.
Ma come è fatto questo Playsperity®?
Ecco qui sotto una sua fotografia in anteprima!